giovedì 8 marzo 2012

Castelfranco Veneto: due opere architettoniche di Francesco Maria Preti

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  • Il Duomo: è dedicato a Santa Maria Assunta e a San Liberale; fucasteo duomoprogettato da F.M.Preti nel 1724 e andò a sostituire la precedente chiesa di epoca romanica. Il duomo, la cui facciata fu conclusa solo a fine ‘800, venne aperto al culto nel 1746. E’ da ritenersi l’opera riassuntiva delle concezioni architettoniche dell’autore che poi furono riprese in altri edifici di culto della zona; in essa troviamo applicata la teoria della media armonica proporzionale espressa nella perfetta armonia tra l’altezza della navata che è media armonica tra lunghezza e larghezza. La crociera è chiusa da absidi semicircolari e interrotta all’altezza del tamburo privo della cupola ideata, ma non realizzata, dal Preti. Il presbiterio quadrato si conclude con coro semicircolare che, per la realizzazione, ha visto l’abbattimento, su volere del Senato Veneziano, di una porzione della cinta muraria sud. La chiesa, oltre a conservare la preziosa pala del Giorgione, presenta numerose opere d’arte nel presbiterio e nella quadreria della sagrestia. Presso il coro troviamo, sul lato sinistro, la Discesa di Cristo al Limbo di Giovanni Battista Ponchini, collaboratore del Veronese,e sul lato destro il Martirio di S. Sebastiano di Palma il Giovane.  Nella Sagrestia, autentica pinacoteca locale, si trovano sette frammenti rappresentanti : La Fama, il Tempo, la Giustizia e la Temperanza (oltre a dei putti alati)  opere che il Veronese eseguì per la villa Soranza di Treville; a questi vanno aggiunti i seguenti dipinti: La Cena di Emmaus e la Consacrazione vescovile di San Niccolò di Paolo Piazza; l’ Annunciazionedi Pietro Damiani; la Presentazione al Tempio di Palma il Giovane e San Rocco con la Vergine del Bassano.

  • Il Teatro Accademico: progettato nel 1746 da F.M. Preti, fu realizzato tra il 1754 e il 1780, con l’aggiunta, da parte del Meduna, img230dell’atrio a metà ‘800. Nel passato ebbe una duplice funzione: teatro diurno per la riunione della Accademici, e notturno per le rappresentazioni teatrali. La sua ottima acustica fu raggiunta attraverso l’applicazione della regola della media armonica proporzionale. Nel’800 venne promosso un restauro per volere del conte Francesco Revedin che corruppe l’originale progetto con la costruzione di tre file di palchi sovrapposti e di un nuovo soffitto affrescato dal pittore Sebastiano Santi raffigurante un’allegoria con L’immortalità assisa tra la Virtù e la Gloria che dispensa serti di alloro a letterati, scienziati ed artisti di Castelfranco. Dopo i lavori ottocenteschi, il teatro fu solennemente inaugurato il 9 ottobre del 1858 con l’opera del Trovatore di Giuseppe Verdi.

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