giovedì 8 marzo 2012

Conegliano: un breve profilo storico

La zona dove sorge l’odierna Conegliano, a metà strada tra la montagna e la pianura, è stata da sempre un avamposto strategico per raggiungere il Friuli. Probabilmente, già nel X secolo, esisteva un castrum medievale eretto dai vescovi di Belluno atto a controllare le vie di commercio verso la montagna.  L’unione del castello con la terra circostante mediante l’immenso progetto di fortificazione fu invece un processo lungo. citta_murata_2Le prime opere di fortificazione vere e proprie sono documentate da un atto del 1189 che fa risalire a trent’anni prima l’obbligo dei cittadini di prestare la propria opera allo scavo del fossato e della costruzione delle mura. In quegli anni del XI sec. la città fu sottomessa al comune di Treviso  (1153) che al fine difensivo e di controllo dell’area friulana (posta sotto il patriarcato di Aquileia), ne potenziò le difese e intensificò i lavori di fortificazione già avviati. Sul fine del secolo, anche grazie al contributo delle nobili famiglie locali, la città si organizzò sia dal punto di vista urbanistico (con l’edificazione di palazzi, chiese e monasteri) che da quello civile con la creazione di un governo di tipo comunale.  Agli inizi del ‘200 la città sorgeva attorno al castello, sulla sommità del colle, presso il quale si insediarono le residenze delle ricche famiglie locali e, nella pianura sottostante, si instaurò il borgo cittadino con case pubbliche, botteghe di artigiani e palazzi; tra il borgo e il castello si andarono creando delle ulteriori fortificazioni di collegamento per proteggere l’intero colle.   Nel ‘200 furono incentivate le attività artigianali e agricole grazie alla fondazione di numerosi monasteri:  Santa Maria Mater Domini e il convento dei Frati Minori di San Francesco.  Con il breve governo degli Scaligeri (1330-1334) si intensificarono i lavori difensivi che vennero affidati conegliano_01all’”inzegnere” Caronello che realizzò le suddette opere di fortificazione tra il borgo e il castello munendo quest’ultimo di un'ulteriore cinta muraria con quattro torri angolari, completando inoltre l’edificazione del palazzo del Podestà e lo scavo del “Refosso” a sud del Borgo. Nel 1337, Conegliano, seguendo le sorti di tutta la Marca Trevigiana, passò definitivamente, dopo una breve parentesi del governo Carrarese (1384-89), ai Veneziani che si fecero continuatori dell’incessante lavoro di fortificazione della città. Queste opere vennero meno quando, nel 1420, la Serenissima prese il Friuli, infatti, a seguito di questo evento, Conegliano perse l’importanza di borgo strategico e di controllo verso quell’area e le mura, nel corso del ‘500, caddero in deperimento.  Tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500 la città, pur subendo gli eventi a seguito della disfatta di Agnadello, si arricchì di opere architettoniche (palazzi signorili e chiese) ed artistiche.  Nel settecento il castello cadde in deperimento e divenne fonte per materiale di recupero per la costruzione di ulteriori palazzi in città. Come tutto il Veneto, la città passò a Napoleone e poi agli Austriaci che ne svilupparono le infrastrutture con la costruzione della ferrovia (1858) e dalla Strada maestra d’Italia. Nel 1866 passò, con il Veneto, all’Italia e, durante la prima guerra mondiale, dopo la disfatta di Caporetto, venne occupata, subendo gravi danni e disagi, dai quali seppe mirabilmente rialzarsi.

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